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Itinerari e Dintorni

A 40 km da Radicondoli sorge Siena, una delle città italiane, che ha conservato con più attenzione l'aspetto e l'atmosfera medievali.

Circondata dagli ulivi e dalle vigne del Chianti, Siena è una delle città più belle della Toscana. Sorta sulla cima di tre colli e circondata da ancora ben conservate mura di cinta, la città offre un grande numero di fini esempi di architettura goticaed una piazza unica al mondo che ne costituisce il cuore, Piazza del Campo dalla tipica forma a conchiglia. Gli stretti vicoli del centro storico (Patrimonio Mondiale UNESCO) conducono a tutti gli altri edifici di richiamo culturale come il Duomo e lo Spedale di Santa Maria della Scala.

Famosa per il Palio, la corsa storica a cavallo che si tiene ogni anno il 2 di luglio ed il 16 di agosto ed è parte importante dell'identità senese, della sua storia e della sua cultura, Siena è anche sede di una delle più antiche università d'Europa. Oltre alla vita quotidiana che anima tutti i giorni le strade e le piazze della città, Siena offre molti eventi culturali, concerti, cinema, teatri ed un'ampia gamma di attività sportive.

 

Poche aree geografiche in tutto il mondo possono vantare un ambiente come quello che si trova intorno a Siena.A nord, si può apprezzare la ricchezza del paesaggio del Chianti, situato tra Firenze e Siena, una delle più belle aree di campagna di tutta l'Italia, famosa per la produzione di vini. con le sue vigne ed i suoi oliveti ed i piccoli paesi che si trovano in questa zona, come San Gimignano e Monteriggioni con le loro mura di cinta, i tornanti che li avvolgono e la stupenda vista che offrono.

  

A sud, la valle dell'Arbia conduce alla città collinare di Montalcino, sede di produzione del famoso Brunello. Inoltre la zona delle Crete offre ai suoi visitatori lo spettacolo di un unico paesaggio, con le sue aspre formazioni rocciose.

Pinacoteca Nazionale: Palazzo Buonsignori, Via S. Pietro, 29


Santa Maria della Scala: Piazza Duomo, 2 http://www.santamaria.comune.siena.it, Complesso museale che ospita esposizioni temporanee oltre a quella permanente.


Palazzo delle Papesse: Via di Città, Centro d'Arte Contemporanea.


Santuario di S.Caterina: Costa di S. Antonio/angolo via Fontebranda, La casa della Santa.


Museo Civico: Piazza del Campo, 1, Torre del Mangia: Piazza del Campo.

 

A 40 km da Radicondoli San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m. 334) a dominio della Val d’Elsa.

Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tant’è che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere d’arte che adornarono chiese e conventi.

Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e l’originaria identità agricola. Dal 1990 è iscritta tra le città italiane del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Itinerari artistici

Il Duomo o Chiesa Collegiata, consacrata nel 1148, strutturata su tre navate è arricchita da pregevoli affreschi di scuola senese: Vecchio e Nuovo Testamento (Bartolo di Fredi e "Bottega dei Memmi"); Giudizio Universale (Taddeo di Bartolo), opere di scuola fiorentina: Storie di Santa Fina (Ghirlandaio), San Sebastiano (Benozzo Gozzoli), Statue Lignee (Jacopo della Quercia) e sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano. Tutto questo fà della Collegiata di San Gimignano un museo di grande prestigio.

 

Palazzo Comunale: Cortile e Sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi. Museo Civico e Pinacoteca con opere di Filippino Lippi, Pinturicchio, Benozzo Gozzoli, Domenico di Michelino, Pier Francesco Fiorentino, Sebastiano Mainardi, Lorenzo di Niccolò di Martino, Coppo di Marcovaldo ecc... Inoltre dal museo civico si può visitare la Torre Grossa o del Podestà costruita nel 1311 ed alta 54 metri.

Chiesa di Sant’Agostino: Storie di Sant’Agostino (Benozzo Gozzoli) resti di affreschi trecenteschi, tavole e tele di autori diversi (Benozzo Gozzoli, Piero del Pollaiolo, Pier Francesco Fiorentino, Vincenzo Tamagni, Sebastiano Mainardi). Cappella di Santo Bartolo(Benedetto da Maiano).

E ancora:

Museo d’arte Sacra: Tele, tavole e frammenti lapidei provenienti da chiese e conventi soppressi. Argenterie, corali e vesti liturgiche.

Museo Archeologico:reperti archeologici etruschi, romani e medioevali provenienti da scavi e ritrovamenti nel territorio comunale.

Spezieria di Santa Fina: materiale proveniente dalla Spezieria dello Spedale di Santa Fina, che riproduce l’antica farmacia, con i contenitori di ceramica e vetro ed i medicamenti.

Fonti Medioevali

Rocca di Montestaffoli.

 

A 40 km da Radicondoli, Volterra: gioiello d'arte etrusca, romana, medievale e rinascimentale, che domina da uno sprone di 550 metri tutta la valle del Cecina, fino al mare. Situata su terreno argilloso, inciso da calanchi, tra cui le suggestive Balze, impressionante fenomeno di erosione.

Appartata, ma in posizione strategicamente nevralgica e pressoché equidistante da tutti i maggiori centri della regione, Volterra ha sempre conservato una sua particolare fisionomia, dove hanno convissuto le diverse tradizioni della Toscana.

 

Oltre a trovarsi in un'area paesaggistica notevole con diversi percorsi naturalistici, la cittadina vanta un patrimonio culturale inestimabile, enorme rispetto alle dimensioni del piccolo e raffinato centro della Val di Cecina; un segno inconfondibile che la storia ha lasciato con continuità dal periodo etrusco fino all'ottocento, con testimonianze artistiche e monumentali di grandissimo rilievo, che possono essere ammirate semplicemente passeggiando per le vie del centro storico. Questo perché ogni angolo della città racchiude in sé testimonianze ancora intatte del passato.

Un passato che vanta la presenza di diverse civiltà, da quella etrusca a quella romana, da quella medievale a quella rinascimentale, visibile non solo nelle antiche vestigia a cielo aperto, ma anche nei molti e vari musei della città che completano ogni desiderio di approfondire.

Etrusche sono le sue mura, l’imponente Arco, l'unico esistente, e i numerosi e preziosi reperti archeologici del Museo Etrusco Guarnacci, uno dei più antichi musei d’Europa, al cui interno emergono l’“Ombra della Sera”, dal profilo davvero unico, e i bellissimi gioielli finemente lavorati.

Degni di rilievo anche gli altri due musei cittadini: la Pinacoteca Civica e il Museo d'Arte Sacra.

 

A Volterra la storia si svela anche in un paesaggio incontaminato, nella qualità della vita ancora a dimensione umana e in un lavorazione artigiana di antica tradizione unica al mondo: l'alabastro, cui si associa l’arte orafa.

Una città da vivere intensamente, da scoprire a poco a poco, con le sue atmosfere, i suoi contrasti, il pulsare di una civiltà e di una cultura che la rendono "unica" e irripetibile.

 

 

A 40 km da Radicondoli Massa Marittima, con il recente riconoscimento da parte del Touring Club Italiano della Bandiera Arancione, si costituisce come una delle maggiori località turistiche della Toscana; la città infatti sorge in un territorio di particolare bellezza e interesse, quello delle Colline Metallifere.

 

Le origini della città sono da collocarsi nell'Alto Medioevo, fu costruita nel territorio del Monte Regio ed intorno all'anno Mille assunse una notevole importanza divenendo sede Vescovile; Massa Marittima divenne successivamente Libero Comune, ma fu comunque conquistata e controllata da Pisa, Siena e da Firenze, sotto il dominio della quale entrò a far parte dei possedimenti del Granducato di Toscana.

Visitando la città incontriamo monumenti e architetture di estrema particolarità, come il Duomo di San Cerbone che, costruito nel 1200 in stile romanico, oggi custodisce alcune importanti opere d'arte, tra le quali una vetrata realizzata nel 1300 rappresentante il Redentore in Gloria e le Storie di San Cerbone, un affresco risalente anch'esso al trecento e raffigurante la Madonna in trono con Bambino.

Sono presenti inoltre affreschi che hanno come soggetto la Crocefissione, la Madonna in Gloria con i Santi Giuseppe e Bernardino con due Monaci, attribuito al Nasini, San Cerbone con le Oche; all'interno della Cattedrale troviamo una Fonte battesimale, alcune colonne sormontate dalle figure di un Grifone, un uomo con la barba ed un cavallo, un Crocifisso in legno realizzato da Giovanni Pisano ed infine ben 11 statue di piccole dimensioni raffiguranti Santi e Profeti, che insieme ad alcuni affreschi si trovano all'interno della Cripta.

Sulla Piazza di fronte al Duomo troviamo inoltre il Palazzo del Pretorio, costruito nel XIII secolo, il Palazzo dei Conti Biserno ed il Palazzo Medievale del Comune; una delle principali peculiarità della città toscana è quella di dividersi in due parti: la parte più antica, circondata dalle mura è la Città Vecchia, all'interno della quale troviamo la Casa di San Bernardino e la Palazzina della Zecca, antico edificio dove venivano coniate le monete, mentre, al di fuori della cinta muraria incontriamo la Chiesa di San Francesco, in stile gotico, la Chiesa di Sant'Agostino, la Chiesa di San Rocco, costruita intorno al 1400 ed infine il Palazzo rinascimentale delle Armi, che costituiscono invece la Città Nuova. Numerosi musei sono stati allestiti a Massa Marittima: il Museo Archeologico, il Museo di Arte e Storia della Miniera, il Parco Archeologico del lago dell'Accesa, l'Antico Frantoio e l'Antica Falegnameria.

Caratteristico nel folklore massetano il Balestro del Girifalco, torneo che si svolge due volte l'anno: la quarta domenica di Maggio e la seconda domenica di Agosto. Prendono parte alla gara 24 balestrieri, 8 per ciascuno dei Terzieri in cui è divisa Massa Marittima fin dai tempi della sua costituzione a Libero Comune. La gara è preceduta da un austero ma vivo e policromo corteo in costumi medioevali, il quale sfila per le vie cittadine fino ad arrivare nella duecentesca piazza del Duomo, stupenda cornice in cui si svolge la gara. Dopo le evoluzioni dei bravissimi sbandieratori ha inizio la gara vera e propria. Il balestriere, dopo aver caricato la propria arma, riproduzione fedele dello strumento quattrocentesco, scaglia la propria freccia verso il bersaglio detto "corniolo" o "tasso", posto alla distanza di 36 metri.

La città è famosa anche per il suo vino DOC, il Monteregio di Massa Marittima, costituito per la maggior parte dalla tipologia di Sangiovese per il rosso e di Trebbiano Toscano per il bianco; famosi sono anche i dolci che vengono prodotti a Massa Marittima, come il Panforte, i Cavallucci e i Ricciarelli.

 

A circa 25 Km da Radicondoli, in direzione sud-est (Grosseto), in una valle isolata tra le colline, si trovano un'antica e grandiosa Abbazia cistercense, ormai sconsacrata e in parte diroccata, e 50 metri più in alto, sulla collina di Montesiepi, una piccola cappella di forma circolare, edificata nel 1183 per ordine del Vescovo di Volterra, al cui interno si custodisce una delle "reliquie" più affascinanti e misteriose dell'intera regione: la spada nella roccia di San Galgano.

Proprio al centro della cappella circolare, dal pavimento in cotto sporge uno sperone di roccia, al cui interno è incastonata una spada cruciforme, che dalle analisi risulta forgiata all'incirca nel 1170. Sempre nella cappella ci sono alcuni affreschi del '300 che la ritraggono con esattezza di particolari. Lo spettacolo è a dir poco suggestivo, e il richiamo immediato al ciclo bretone di Re Artù e alla "spada nella roccia" fa pensare ad una somiglianza non casuale. Ma andiamo per ordine:

Galgano Guidotti  era un giovane cavaliere, nato nel 1147 a pochi chilometri da Siena. La leggenda narra che una notte apparve a Galgano l'Arcangelo Michele che lo guidava, attraverso uno stretto ed impervio sentiero, fino alla collina di Montesiepi, dove fu infine accolto dai dodici Apostoli di fronte ad un tempio di forma rotonda.

Galgano interpretò questa visione come un segno del volere divino; qualche tempo dopo, infatti, avrebbe fatto di quel luogo isolato la sede della sua nuova e definitiva dimora da eremita: recatosi sulla collina di Montesiepi, abbandonò la veste di cavaliere e infisse la sua spada in una roccia, in modo da farne una croce.

Quella spada è ancora lì, da più di ottocento anni, come simbolo di una incorruttibile conversione.

Ma oltre allo stupore e alla suggestione che essa infonde, c'è un altro aspetto forse ancor più attraente da cogliere in quella straordinaria reliquia: la possibilità che il mito della 'spada nella roccia', famoso per essere legato alla saga bretone di Re Artù, sia nato in realtà proprio in Toscana, da qui esportato in Francia e poi innestato nel ciclo arturiano.

Alcuni fattori rendono plausibile quest' ipotesi:

Sia l'Abbazia cistercense che la Cappella dedicata a Galgano sono coeve alla scoperta della presunta tomba di Artù a Glastonbury, una scoperta che ebbe molta risonanza in tutta Europa.

A ciò colleghiamo il fatto che proprio i cistercensi furono i propagatori più assidui della leggenda arturiana; resta da scoprire se quei monaci abbiano 'imposto' alla Toscana l'eco delle mitiche azioni di Artù, e se quindi il gesto compiuto da Galgano volesse emulare quello arturiano, ripetuto seppur all'inverso, o se, piuttosto, non abbiano essi trasferito in Bretagna un'immagine nata sulle sponde del Tirreno, in piena Toscana.

Il mistero per ora rimane, ed in fondo è meglio così; ma resta il fatto che almeno in Europa, esiste una sola spada nella roccia, ed è a circa quaranta chilometri da Siena. Al Museo Nazionale di Pisa sono esposti alcuni dipinti di ottima qualità realizzati nel '400 dal pittore senese Taddeo di Bartolo e che rappresentano scene tratte proprio dalla vita di San Galgano.

 

A 40 km da Radicondoli troviamo Monteriggioni, senza dubbio uno dei più classici e noti borghi murati italiani. Fin dal medioevo la sua fama era tale che anche Dante fa cenno alla sua 'cerchia tonda' nella Divina Commedia (Inferno canto XXXI vv. 40-41). Le mura, pressoché intatte, coprono una lunghezza di 570 metri e sono intervallate da 14 torri e due porte. La Porta Franca (verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre Porta S.Giovanni (verso Firenze) si apre nelle mura ed è difesa da una delle torri del perimetro fortificato.

Il tracciato quasi perfettamente circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo il disegno delle curve di livello del terreno.

 

Nella progettazione si cercò di limitare al massimo i punti deboli per eccellenza, le porte, affidando i collegamenti con l'esterno ad un solo asse stradale di attraversamento da est a ovest. A Monteriggioni l'opera edilizia militare appare fisicamente distinta dall'abitato rinchiuso al suo interno ma ben separato dalle mura da una fascia di rispetto, sebbene in epoche passate le case siano state più fitte di quanto appaia oggi e di conseguenza detta fascia più stretta.

Per cercare di comprendere Monteriggioni è necessario attraversare le sue vicende dalla via Francigena, l’importante strada che collegava l’Europa centro-settentrionale a Roma, alla fondazione dell’abbazia di Isola d’Arbia (1001), dalla costruzione del Castello di Monteriggioni da parte del comune di Siena (1213) e dalla sua resa a Cosimo dei Medici (1554), e infine il suo sviluppo successivo con tracce forse meno evidenti ma non meno importanti.

Il borgo che vediamo oggi è essenzialmente autentico non essendo, per fortuna, stato oggetto di speculazioni edilizie e turistiche.

 

Percorrendo la Siena-Grosseto, da Radicondoli arriviamo ai territori dell'alta Maremma. Considerata una delle zone più belle dell'Italia, la Maremma occupa la parte più a sud della Toscana e si caratterizza per la straordinaria varietà di territori paesaggi ed ecosistemi che la rendono una zona assolutamente unica in Italia e particolarmente interessante anche all'estero; l'area maremmana vede infatti la presenza di colline, del mare, di montagne, di laghi e della singolare laguna di Orbetello. Il territorio maremmano attualmente offre la possibilità di trascorrere una vacanza tranquilla e rilassante, a contatto con la natura e l'ambiente, alla scoperta di territori selvaggi e incontaminati.

Castiglione della Pescaia:

Il paese, importante meta turistica sul mare, famoso per la bellezza dei suoi territori e dei suoi monumenti, sorge a pochi chilometri dalla Città di Grosseto e vede la straordinaria vicinanza del Parco Naturale della Maremma, importante territorio di interesse ambientale e naturalistico.

La visita a Castiglione della Pescaia è estremamente stimolante e interessante, possiamo infatti osservare la Chiesa di Santa Maria del Giglio, che fu costruita nel corso del XVIII secolo all'interno della cinta murari a che difendeva l'abitato e che oggi custodisce alcune importanti opere d'arte , la Chiesa di San Giovanni Battista, di origine cinquecentesca e che ospita le spoglie di San Guglielmo d'Aquitania, il Castello, che fu costruito in epoca medievale ed oggi domina il borgo toscano, ed infine il campanile, una delle più imponenti strutture di Castiglione.

Appena fuori dall'abitato troviamo altri elementi di particolare rilevanza, come la Tenuta Badiola, antica casa padronale di estreme bellezza, che, nel corso del XVIII secolo divenne uno di possedimenti della famiglia Lorena. e la Casa Rossa, che venne edificata nel corso del 1700 dall'Architetto Ximenes per volontà del conte Lorena, oggi sede del Museo Multimediale della Casa Rossa Ximenes.

 

La struttura offe la possibilità di osservare, tramite l'utilizzo di alcune telecamere posizionate all'interno del Parco Naturale della Maremma e della Riserva naturale della Diaccia Botrona, la vita e le abitudini degli animali che le popolano. Fanno parte del territorio di Castiglione della Pescaia anche alcune singolari località di interesse s

 

torico e culturale come Buriano e Vetulonia, che oggi ospita il Museo Archeologico I.Falchi.

 

Punta Ala:

Sempre nel territorio di Castiglione troviamo Punta Ala, esclusiva meta turistica di raffinata bellezza. Situata su un lembo di terra circondato per tre lati dal mare e ricoperto da una fitta pineta, si costituisce come una piccola penisola con ambienti e luoghi di estremo fascino ed assoluta unicità; la costa è sicuramente tra le più belle del nostro paese e l'entroterra offre la possibilità di visitare i resti degli antichi insediamenti del popolo etrusco e di quello romano, castelli e rocche di origine medievale e numerose quanto magnifiche riserve naturali.

Il promontorio di Punta Ala si divide in due sottili strisce di terra che si allungano sul mare, su entrambe sorge una torre: una è conosciuta come Troia Nuova, edificata nel corso del 1500 per volere di Cosimo I dei Medici poi ristrutturata e notevolmente ampliata nel 1700 sotto il dominio di Pietro Leopoldo della dinastia dei Lorena; l'altra torre è nota con diversi nomi, il Barbiere, del Comellino o del Principe di Piombino; entrambe vennero erette a difesa del territorio dagli attacchi provenienti dal mare.

Per quanto riguarda il maestoso complesso turistico che sorge in questa straordinaria località, la costruzione risale nella seconda metà del 1900. Punta Ala è sicuramente la meta turistica più esclusiva ed elegante della costa maremmana, rinomata oltre che per la bellezza del territorio, per la sua tranquillità, per il campo da golf e il porto turistico.Tra le manifestazioni che vi si svolgono un posto d'onore va riservato senza alcun dubbio alle regate in barca a vela organizzate dallo Yacht Club.

Punta Ala è inoltre celebre internazionalmente per avere ospitato a lungo nel suo meraviglioso porto l'imbarcazione Luna Rossa.

Follonica:

A nord di Punta Ala, procedendo lungo l’omonimo golfo, troviamo Follonica, affaccio sul mare del territorio delle Colline Metallifere.

Cittadina con una forte tradizione turistica, si sviluppa lungo la spiaggia del golfo antistante l'isola d'Elba immersa in una rigogliosa pineta. Numerosi sono gli attestati che ogni anno Follonica riceve a testimonianza della qualità del suo mare, della costa, dell'ambiente e dei suoi servizi.

La storia della città toscana inizia con il popolo etrusco, che realizzò gli originari insediamenti sul territorio, continua poi con l'avvento del popolo romano e finisce, come tutti i territori della Maremma con l'essere inglobato nel Granducato di Toscana; di particolare interesse è però lo stretto legame che lega lo sviluppo di Follonica alla presenza delle Colline Metallifere.

Appena fuori la città infatti è possibile visitare un villaggio di origine etrusca che era destinato ai fonditori e poco lontano sono stati rinvenute strutture, simili a forni, all'interno delle quelli venivano lavorati e trasformati i materiali estratti; a Follonica, come ulteriore testimonianza dell'importanza dei metalli per il paese, si trova l'unica chiesa italiana ad avere il pronao del sagrato realizzato in ghisa, la Chiesa è quella di San Leopoldo , protettore della città.

Compresa tra le campagne coltivate e il meraviglioso mare della costa Tirrenica, Follonica è sicuramente un luogo da conoscere ed esplorare che lascerà il suo visitatore incantato. È una meta apprezzata sia dalle famiglie per la tranquillità del luogo ed il facile accesso alla spiaggia, che dai ragazzi per i numerosi locali che movimentano le notti d'estate.

Nelle immediate vicinanze numerosi borghi medievali, siti archeologici, e la natura maremmana forniscono innumerevoli alternative alle giornate di mare.

Terminiamo ricordando che in inverno a Follonica si svolge un importante Carnevale con carri allegorici.